“Sul tavolo di legno era disteso un panno verde con le linee bianche e dritte. Un campo da calcio con le porte bianche e le reti verdi. I giocatori erano piazzati per il calcio d’inizio e una squadra, la ricordo bene, aveva la maglia gialla e i pantaloni blu; l’altra non saprei.
«Questo è il Subbuteo.»
Mai sentito parlare e neppure mi interessava il nome di quella cosa che mi salutava in tutto il suo splendore. Il pallone, un vero pallone marrone che avrei detto di cuoio se non l’avessi toccato.”